E' sabato mattina presto e sono in macchina, con me c'è solo il mio zaino e gli scarponi.
Arrivo di buon ora a Branzi, più precisamente alla frazione Dossi dove dovrebbe iniziare la mia avventura.
Cerco il sentiero di partenza ma priprio non riesco a trovarlo, leggo e rileggo la relazione ma niente da fare...
Guardando la cartina vedo che potrei partire anche dal paese prima di Branzi e cioè Trabuchello, così prendo la macchina ma anche qui niente da fare, il sentiero non riesco proprio a trovarlo.
Ritorno sconsolato a Branzi dove nella mia precedente ricerca avevo trovato un sentiero con l'indicazione per i laghi gemelli, decido un po sconsolato di prendere quello perchè è un'ora e mezza che giro come un pirla e anche se questo modifica la meta che mi ero prefissato per lo meno due passi nel bosco riesco a farli.
Inizio a camminare ma sono incazzato nero: "Sono tre anni che volgio fare questo maledetto canale nord del pietra quadra e vedrai che mi tocca aspettare la prossima primavera" ma sotto sotto sono anche un po sollevato visto che leggendo le poche relazioni che avevo trovato in internet so che le pendenze non sono da sottovalutare e dovrebbe esserci anche di una piccola sezione di rocce da passare .
Inoltre sentendo telefonicamente dei miei amici sono stato avvertito che in questo periodo nei canali la neve è dura come il marmo e c'è pure un poco di ghiaccio e quindi corro anche il rischio di trovare la sezione di rocce ricoperte dal ghiaccio.
Insomma forse meglio se è andata così... ok... però avrei almeno potuto provarci, poi al massimo tornavo indietro... ok ma tornare indietro in un canale con neve dura non è poi così banale... ok ma con due piccozze non dovrei avere problemi....
Dopo una ventina di minuti ed un ribollire di pensieri e sensazioni contrastanti interseco un sentiero che sembrerebbe andare dalla parte opposta alla mia e che poi in teoria sarebbe quella corretta per andare verso il pietra quadra.
Decido di darmi al trekking avventura e prendo quel sentiero che procede praticamente in piano, mi rilasso, cammino con calma , mi godo il panorama, cerco di individuare gli animali dei quali sento il verso nei boschi e scatto qualche fotografia.
Dopo una ventina di minuti vedo un cartello con 'indicazione Valle Scura, ad occhio e croce sembrerebbe andare verso il pietra quadra, non ci penso due volte e lo imbocco subito.
Procedo sempre con una certa calma, il sentiero si inerpica per il ripido e fitto bosco e si capisce subito che non è molto frequentato,a tratti non è poi così facile individuare dove prosegua.
Mi fermo ad una baita dove faccio una sosta per rifocillarmi, mi rimetto in cammino ed il paesaggio cambia rapidamente, dal bosco fitto ed impervio si passa a grandi prati che con tutta probabilità in estate vengono usati come pascoli, qui la neve non deve essere andata via poi da molto visto che qua e la vedo ancora qualche crocus.
Gli unici segni di vita che trovo sono qualche camoscio, qualche magra marmotta ed un gruppo di una quindicina di pecore.
Poco dopo raggiungo anche le baite di Foppa a quota 1800, praticamente tutte diroccate ad eccetto di una che però è chiusa (ma il pastore delle pecore dove era??).
L'ambiente è selvaggio e si ha una grandiosa vista sulla bastionata nord del pietra quadra,adesso sono sicuro di essere sulla strada giusta.
Poco sopra le baite scollino sopra ad un dosso, ancora uan decina di minuti e poi sono sulla neve, metto i ramponi ed inizio a fare un lungo traverso che mi porterà all'imbocco del canale che per ora ancora non vedo.
Sono le 11 e la neve è già da qualche ora al sole ma tutto sommato forse è meglio così visto che la trovo molle per i primi 3-4 cm ma poi portante, cammino spensierato osservando la bastionata che mi sovrasta poi giro dietro ad uno sperone roccioso e mi ritrovo davanti il canale.
Praticamente riesco a vederlo quasi per intero e la sezione di rocce probabilmente è stata completamente coperta dalla neve visto che si presenta come una lunga lingua di neve larga 4 o 5 metri e delimitata da preti rocciose che si fanno man mano sempre più alte.
Prendo le due piccozze e mi infilo il caschetto e parto: nel canale il sole non è ancora arrivato, la neve è più dura ma fortunatamente di ghiaccio nemmeno l'ombra a parte sulle pareti che delimitano il canale dalle quali ogni tanto scende qualche colata di ghiaccio.
Resto concentrato per tutta la salita, mi fermo solo un paio di volte per prendere fiato e scattare qualche fotografia.
La pendenza è abbastanza costante e non penso che superi mai i 45°, tutto sommato potrebbe essere un qualcosa di paragonabile al canale del cabianca sia per pendenze che per lunghezza.
Appena esco dal canale il paesaggio cambia completamente, prati erbosi, sole e solo qualche lingua di neve. Mi fermo per sgranocchiare qualcosa e bere, mi tolgo i ramponi e mi rilasso per una decina di minuti sull'erba.
Adesso mi aspettano almento tre ore di discesa prima di ritornare alla civiltà, prendo la cartina per cercare di capire dove devo andare a prendere il sentiero che mi porta a Trabuchello.
La cosa si rivelerà decisamente più difficile del previsto visto che in zona non esistono cartelli e di sentieri non se ne vedono ma alla fine riesco ad individuare dei bolli sulle rocce che inizio a seguire prima con una certa circospezione e poi una volta capito di essere sulla strada giusta mi faccio guidare da loro tra lingue di neve, resti di valanghe, pini mughi ed infine dentro al bosco e fino al paese.
... una grande avventura dietro casa, durante tutto il giro non ho MAI incontrato nessuno e anche sulla neve le uniche tracce che ho visto erano quelle degli animali, valli sentieri e pascoli quasi abbandonati, montagne selvagge e grande libertà...
Ma adesso mica è finita!! Devo tornare a casa senza addormentarmi in macchina!! Per fortuna non fai poi molto caldo così decido di guidare in maglietta ma con i finestrini abbassati, dormire con i brividi per il freddo non è possibile!
p.s. appena riesco inserisco qualche foto
Ciao a tutti!!!
Sono rimasto senza parole.....complimenti per la gita e per come sei stato in grado di raccontarla (quasi quasi mi sembra di averla vissuta....).
RispondiEliminaHai avuto "fortuna" a perderti all'inizio perchè in questi casi c'è la gioia di fare ciò che ormai sembrava perduto.
Bravo Emilio sia per l'avventura che per il monologo, sei stato coinvolgente nel raccontarla.
RispondiEliminaCerto che tutte le raccomandazioni... non si va in montagna da soli te le sei bevute !!!
Stai pronto che a breve facciamo una bella sgambata...